Geologia

Sezione geologica

Le Madonie

Le Madonie costituiscono da oltre due secoli una delle aree più interessanti per la Geologia della Sicilia. I rilievi montuosi di questo territorio hanno registrato negli strati rocciosi levoluzione geologica e biologica di un intervallo temporale di oltre 200 milioni di anni. Numerosi Geologi e Paleontologi hanno condotto in questa area ricerche fondamentali per comprendere lorigine non solo di questi rilievi, ma dellintera catena montuosa che si estende dagli Appennini alle Maghrebidi del Nord Africa. La buona esposizione delle successioni rocciose, che offrono una inesauribile gamma di esempi per la didattica delle Scienze Geologiche, unitamente alla bellezza dei paesaggi, hanno fatto delle Madonie una palestra per gli allievi geologi di molti Atenei italiani e, in particolare, dellUniversità di Palermo, e una meta ambita per studiosi italiani e stranieri. Non a caso il Parco delle Madonie è stato inserito nella rete UNESCO EUROPEAN GEOPARK già dal 2001.


Fra i tanti motivi di interesse geologico che il territorio offre, uno degli elementi peculiari, è quello della presenza di due diversi tipi di successioni rocciose che si sono formate rispettivamente in una vasta piattaforma coperta da un mare sottile (nota come Piattaforma Panormide) e in un bacino profondo (Bacino Imerese) in un lungo lasso di tempo (Triassico Medio – Oligocene, da 230 a 25 milioni di anni fa circa). Durante il Miocene, questi due settori, nei quali si erano accumulati migliaia di metri di sedimenti, trasformatisi ben presto in rocce, sono stati intensamente compressi fino a sovrapporsi in parte. Ecco perché, in un’areale relativamente limitato, si trova una grandissima geodiversità. A ciò si aggiungono i processi geomorfologici più recenti, che hanno modellato i rilievi montuosi e, grazie alla loro prevalente costituzione calcarea, hanno sviluppato una eccezionale varietà di forme carsiche. Il Museo raccoglie quindi collezioni di rocce e fossili provenienti da età ed ambienti sedimentari assai diversi. Le rocce di mare basso sono per lo più calcari e dolomie, formatisi in ambienti tropicali, con fossili di scogliera (spugne calcaree del Triassico, coralli del Giurassico, rudiste del Cretacico e ancora coralli dell’Oligocene). 

Fra i tanti motivi di interesse geologico che il territorio offre, uno degli elementi peculiari, è quello della presenza di due diversi tipi di successioni rocciose che si sono formate rispettivamente in una vasta piattaforma coperta da un mare sottile (nota come Piattaforma Panormide) e in un bacino profondo (Bacino Imerese) in un lungo lasso di tempo (Triassico Medio – Oligocene, da 230 a 25 milioni di anni fa circa). Durante il Miocene, questi due settori, nei quali si erano accumulati migliaia di metri di sedimenti, trasformatisi ben presto in rocce, sono stati intensamente compressi fino a sovrapporsi in parte. Ecco perché, in un’areale relativamente limitato, si trova una grandissima geodiversità. A ciò si aggiungono i processi geomorfologici più recenti, che hanno modellato i rilievi montuosi e, grazie alla loro prevalente costituzione calcarea, hanno sviluppato una eccezionale varietà di forme carsiche. Il Museo raccoglie quindi collezioni di rocce e fossili provenienti da età ed ambienti sedimentari assai diversi. Le rocce di mare basso sono per lo più calcari e dolomie, formatisi in ambienti tropicali, con fossili di scogliera (spugne calcaree del Triassico, coralli del Giurassico, rudiste del Cretacico e ancora coralli dell’Oligocene). 

Le rocce di mare profondo sono prevalentemente calcari con selce e rocce silicee con intercalazioni di vulcaniti sottomarine, brecce calcaree, calcilutiti e calcareniti con lamellibranchi (halobidi del Triassico) e microfossili (radiolarie foraminiferi planctonici del Giurassico e Cretacico). Le collezioni di rocce e fossili del Museo Collisani rappresentano anche un richiamo alle località da cui provengono, i numerosi GEOSITI individuati nell’area del Geopark. Fra i tanti, il Geosito di Sant’Otiero, recentemente istituito, è costituito dalle rocce più antiche del territorio, risalenti al Triassico Medio (Ladinico), circa 230 milioni di anni. Le calcilutiti affioranti in questa località sono uniche nel contesto della geologia della Sicilia e contengono ricchissime associazioni del lamellibranco Daonella tyrolensis.  Altro sito peculiare è costituito del percorso urbano di Petralia Sottana che consente di apprezzare i diversi litotipi utilizzati per i diversi manufatti.

La collezione del Geopark

Il Museo del Geopark custodisce collezioni di rocce e fossili provenienti dall’area madonita. Attraverso le diverse installazioni didattiche e interattive, al visitatore viene presentata la storia geologica del parco, gli ambienti di formazione delle rocce e la loro evoluzione nel tempo. La visita del museo costituisce un’occasione di conoscenza puntuale del territorio mediante l’osservazione di campioni di rocce, di fossili, e modelli didattici, oltre a rappresentare un punto di partenza per intraprendere i diversi percorsi geologici e naturalistici all’interno del Parco. Un museo pensato per tutti, soprattutto per i ragazzi, affinché sviluppino una piena coscienza e un rispetto nei confronti della memoria della terra.

Daonella Tyrolensis, Triassico Medio – Sant’Otiero – Petralia Sottana
Ammonite (Giurassico Medio), Piano Battaglia
Ostrea (Giurassico medio), Piano Battaglia
Collezione Geologica, Museo Collisani
Belemniti (Giurassico Superiore – Calcilutiti pelagiche), Piano Battaglia
Caprinide (Cretacico Inf. – Giurassico Superiore), Piano Battaglia
Spugna Calcarea (Triassico Superiore – Calcari di scogliera), Piano Battaglia
Cheilosporites tirolensis (Triassico Superiore – Calcari di scogliera), Piano Battaglia
Ellipsactinia (Giurassico Superiore – Cretacico Inferiore), Calcari di scogliera, Piano Battaglia
Gasteropodi
Calcare a nerineidi (Cretacico Inferiore), Piano Battaglia
Echinide (Giurassico Superiore – Cretacico Inferiore), Calcari di scogliera, Piano Battaglia
Spugna Calcarea (Triassico Superiore – Calcari di scogliera), Piano Battaglia
Collezione Geologica, Museo Collisani
Nummuliti Silicizzate (Eocene – Oligocene), Castellana Sicula
Crinoidi (Giurassico Superiore – Cretaceo Inferiore)
Calcare a coralli (Giurassico), Piano Battaglia
Fossili Bentonici (Tortoniano – Messiniano Inferiore), Petralia Sottana
Pecten Sp. (Fm. Baucina – Messiniano Inferiore), Petralia Sottana
Cardium p. (Eocene), Petralia Sottana
Calcare a Lumachella (Giurassico), Piano Battaglia
Exogira, Castellana Sicula
Bivalve (Cretacico – Cenomaniano in “facies Africana”), Caltavuturo
Dentriti Manganesitiche (Eocene), Polizzi Generosa
Nerinea sp. (Cretacico Inferiore), Petralia Sottana
Calcare a spugna (Giurassico – Cretaceo), Piano Battaglia
Collezione Geologica, Museo Collisani
Porites (Tortoniano Medio – Superiore), Petralia Sottana
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Archeologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani
Collezione Geologica, Museo Collisani

Giuseppe Torre

Laureatosi nell’anno accademico 1962/63 con la tesi Rilevamento Geologico del Territorio di Lascari intraprende con il suo Maestro Prof. Giuliano Ruggieri una collaborazione, cementata da una profonda amicizia, che durerà sino alla scomparsa di entrambi. Le sue ricerche, svolte anche per il Dipartimento di Geologia e Paleontologia dell’Università di Palermo, lo pongono come uno dei maggiori esperti del Periodo Neogenico siciliano, sebbene egli non abbia mai tralasciato lo studio degli altri periodi geologici. È stato membro del Gruppo di Ricerca per la geologia dell’Italia centro-meridionale del C.N.R. e, in relazione alle sue scoperte scientifiche derivanti da attenti rilievi di campagna, sono stati pubblicati (anche con altri Autori) i seguenti lavori: Nuovi dati sul Pliocene e il Quaternario dei dintorni di Palermo (4) Macrofauna dei Trubi (Pliocene inferiore) di Lascari – 1965; Il Miocene  Superiore (Saheliano) nei dintorni di Buonfornello – 1969; Geologia degli immediati dintorni di Petralia (Palermo) – 1971; Geologia delle zone investite dal terremoto del Belice – 1973; Faglia trascorrente Est-Ovest a nord delle Petralie – 1979; Il Ciclo Saheliano nei dintorni di Castellana Sicula (Palermo) – 1982; Il Miocene Superiore di Cozzo Terravecchia (Sicilia Centrale) – 1984; Carsismo fossile sopramiocenico nei gessi Messiniani di Ciminna (Palermo) – 1987; Considerazioni critiche su una recente nota sulla geologia del Miocene superiore in Sicilia – 1989; Geologia del lembo Neoautoctono di Ciminna (Palermo) – 1997 + (pubblicato post mortem). Le sue indubbie qualità di paleontologo sono testimoniate dalla scoperta di ben sette nuovi fossili, di cui tre a lui dedicati; esattamente: Dorukella torrei – n. specie (Boll. Natur. Napoli – 1983); Pseudomalaxis aldrovandii torrei – n. sottospecie (Boll. Malac. Milano – 1984); Haliotis (Sulculus) torrei – n. specie (Boll. Malac. Milano – 1990). Inoltre segnaliamo: Nodulus lagruttai* (Natur. Siciliano – 1984); Tornus jullieni e Tornus primitivus – n. subsp. (Boll. Malac. Milano – 1985); Ceruthidium schwartzi – (Boll. Malac. Milano – 1988).  

Dall’alta valenza scientifica dei suoi lavori è derivata la proposta d’istituzione di una nuova formazione geologica (Fm. Marnoso-arenacea della Valle del Belice – informale) e l’individuazione di due nuovi cicli sedimentari (il Saheliano e le Argille-sabbiose del Tortoniano inf. – quest’ultima formalizzata in Fm. Castellana da R. Catalano et Alii – 2004). Alcune sue ricerche nel territorio madonita sono state finalizzate a valorizzare il Lembo Cenomaniano fossilifero grazie alla scoperta di rilevanti affioramenti tra l’Imera Settentrionale e la Rocca di Sciara di Caltavuturo (G. Ruggeri & L. Di Giacomo – 1971). Tra le numerose attività di studio relative alla geologia applicata assume particolare importanza la redazione del suo lavoro inerente la realizzazione della diga Disueri (comune di Gela), senza dimenticare lo studio geologico a supporto della proposta di istituzione del Parco delle Madonie. I reperti geologici appartenuti a Giuseppe Torre e donati alla relativa Sezione Geologica Geopark del Museo Civico A. Collisani dalla famiglia appartengono alla collezione privata dello studioso e rappresentano l’importante evoluzione paleogeografica delle Madonie, a partire da circa 235 milioni di anni fa.

*Gli Autori che formalizzarono questa nuova specie decisero unitamente di dedicarla al Prof. Giuseppe La Grutta, il quale, in qualità di Rettore, si adoperò con passione per l’allora rinascita del Museo di Paleontologia “G. Gemmellaro” dell’Università degli Studi di Palermo.

Il Museo Geologico del Geopark

Il Museo Geologico Geopark nasce in occasione del meeting internazionale dell’European Geoparks Network svoltosi a Petralia Sottana nel 2004, annoverato poi nel Global Geoparks Network che al 2015 è sotto l’egida dell’Unesco. Dopo l’istituzione del Museo Civico Antonio Collisani viene convertito in Sezione Geologica Geopark e nel 2011 intitolata a Giuseppe Torre. La collezione geo-paleontologica e petrografica è il risultato della infaticabile opera di studio e di raccolta che il geologo Torre ha svolto sulle Madonie nell’arco della sua vita professionale e scientifica.
Dorukella torrei
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Carte geologiche disegnate a mano da Giuseppe Torre
Tronus Jullieni, Tornus Pedemontanus
Cherithidium Schwartzi
Nodulus Lagruttai
Specie fossilifere nuove alla cui scoperta G. Torre contribuì in maniera determinante
Specie fossilifere nuove alla cui scoperta G. Torre contribuì in maniera determinante

Sentiero Geologico Urbano

Un percorso semplice, affabulatore, dentro l’urbano e nelle immediate vicinanze, alla ricerca di aspetti scientifici (geologici, idrogeologici, paleontologici, geomorfologici) e di aspetti etno-ambientali (cultura della pie- tra, leggende, antichi attrezzi, sculture…). Un viaggio alla scoperta di fossili ed eventi geologici, nei basolati, nella pietra da costruzione dei monumenti, nei decori, negli affiora- menti, nelle grotte dentro il centro storico. Un modo diverso per avvicinarsi all’architettura storica, alla lavorazione artistica delle pietre, alla storia geologica di un territorio che avvince geologi, naturalisti oltre che semplici appassionati. Un viaggio alla scoperta di fossili ed eventi geologici, nei basolati, nella pietra da costru- zione dei monumenti, nei decori, negli affiora- menti, nelle grotte dentro il centro storico. Un modo diverso per avvicinarsi all’architettura storica, alla lavorazione artistica delle pietre, alla storia geologica di un territorio che avvince geologi, naturalisti oltre che semplici appassionati.


Con la volontà dall’Amministrazione Comu- nale di Petralia Sottana e dell’Ente Parco delle Madonie, il sentiero contribuisce allo sviluppo del Geopark delle Madonie.Il percorso è stato realizzato interagendo con due strutture museali profondamente diverse ma entrambe legate alla pietra da specifiche prospettive di ricerca: il Museo Geologico del Geopark e l’ Etno-Museo ’u Parmintieddu, ottenendo così un’unione tra la scienza delle rocce e la cultura popolare della lavorazione delle stesse.

 

Scarica in formato PDF il “Sentiero Geologico Urbano” di Petralia Sottana:

Sale del museo

Attraverso le diverse istallazioni didattiche e interattive ai visitatori viene presentata la storia geologica del territorio del Parco delle Madonie, gli ambienti di formazione delle rocce e la loro evoluzione nel tempo. La visita del Museo costituisce un’occasione di conoscenza puntuale del territorio mediante l’osservazione di campioni di rocce, di fossili e modelli didattici, oltre a rappresentare un punto di partenza per intraprendere i diversi percorsi geologici e naturalisti all’interno del Parco. Un museo pensato per tutti, soprattutto per i ragazzi, affinché sviluppino una piena coscienza ambientale ed un rispetto nei confronti della memoria della Terra.

Roccioteca

È un’esposizione di rocce sedimentarie, rappresentative delle Madonie, tutte formate in ambiente marino. Tra le più belle e importanti, per le loro caratteristiche geologiche, citiamo: una roccia con cristalli di calcopirite, la limonite, la selce nera con ricristallizzazioni per stress tettonico, un alabastro calcareo, un nodulo algale e una serie di rocce evaporitiche che si sono formate circa sette milioni di anni fa a seguito della collisione continentale tra Spagna e Africa che ha portato alla chiusura del bacino del mediterraneo, causando un abbassamento drastico del livello del mare e la consequenziale formazione di bacini dove per l’appunto si sono depositati gessi, calcari, salgemma e sali potassici.

Sala interattiva

La sala interattiva è stata dedicata interamente ai ragazzi poiché permette un approccio alternativo alle scienze che studiano la terra; i plastici didattici, azionati dal visitatore mettono in relazione le principali rocce che affiorano nelle Madonie ed i loro ambienti di formazione. Immagini e reperti definiscono gli aspetti geologici, geomorfologici, tettonici, paleontologici relativi alla genesi del territorio. La sala interattiva è divisa in tre sezioni: 1) La terra, geocronologia e paleografia con uno spaccato del pianeta che mostra la sua conformazione interna e dei pannelli che raffigurano la datazioni geologiche; 2) Tavolo interattivo: rappresenta un tipico ambiente marino, zona di formazione delle rocce delle Madonie; 3) Collezioni fossili, I principali gruppi fossili presenti nelle rocce delle Madonie sono costituiti dalle spugne (la cui abbondanza è tale da aver consentito agli studiosi di istituire nuove generi e specie proprio sui fossili rinvenuti nell'area), dai coralli (splendidi i magnifici esemplari di scogliere coralline fossili che affiorano a Piano Battaglia), dai lamellibranchi, dai gasteropodi, dai foraminiferi e dai cefalopodi. La sala, attraverso il gioco, porta il visitatore ad un apprendimento approfondito con leggerezza.

Sala Salgemma

La sala è dedicata alla miniera di Salgemma, uno dei giacimenti più ricchi d'Europa sito nel territorio di Petralia Soprana in località Raffo. Tale sezione è stata allestita grazie al contributo della Italkali s.p.a. Il giacimento è racchiuso nel cuore di una montagna che si eleva fino a 1.100 metri sul livello del mare. L'eccezionale purezza del sale e la collocazione fuori dall'area dove si trovano gli altri giacimenti siciliani, fa pensare che quello di Petralia sia un giacimento di origine secondaria. Si tratterebbe, cioè, di depositi salini preesistenti che le vicende geologiche dell'isola hanno disciolto, spostato e ricristallizzato fuori dalla prima formazione. Il sale di Petralia ha perciò per natura una qualità del tutto speciale che nessun altro tipo di sale può imitare, neppure con trattamenti e manipolazioni che, comunque, ne compromettono la genuinità.

Sezione Geologica

Nella sezione Geologica oltre ad avere la possibilità di poter visionare interessanti documentari scientifici per conoscere la storia geologica della Sicilia, delle Madonie e sulla miniera di salgemma, è possibile fare dei viaggi attraverso dei visori 3D che raccontano viaggi virtuali attraverso la realtà aumentata con la creazione di un filmato del geosito di Sant’Otiero, oltre che fruire virtualmente un’area di particolare pregio naturalistico, geologico e di grande valenza etnoantropologica. Già nel 2017, Sant’Otiero, è stato riconosciuto con decreto assessoriale della Regione Siciliana, come geosito di grande interesse stratigrafico a rilevanza scientifica nazionale, poiché esso rappresenta una testimonianza lito-stratigrafica e paleontologica del Triassico medio, che consente ricostruzioni paleo-geografiche riconducibili a circa 235 milioni di anni fa. Il Sentiero Geologico urbano include nel percorso Il Museo Civico con la Sezione Geologica Geopark Giuseppe Torre e non si ferma dentro le mura ma continua nel centro storico con il primo sentiero geologico urbano del Network inaugurato nel 2006. Lungo un percorso segnato con borchie d’ottone, si possono rinvenire fossili del miocene e altre peculiarità geologiche.

Orari del Museo

Lun - Ven 8:30–14:00 / 15:00–18:30
Sab - Dom 9:30–12:30 / 15:30–18:30

Dove siamo

Corso Paolo Agliata, 100
90027 Petralia Sottana (PA)


Il Museo Civico Collisani è un organismo culturale del Comune di Petralia Sottana, istituito nel Novembre 2003 dal Consiglio Comunale di Petralia Sottana. Il museo ha sede presso i locali restaurati dell’ex Carcere quattrocentesco.